martedì 5 giugno 2007

Giorno sei (notte uno!).











Girare di notte ti fa sempre sentire un po' ladro. Tutti dormono e tu sei sveglio, tutti rallentano il ritmo e tu corri a mille. Prendi freddo bevendo caffé sul camera car (una vettura a metà tra un carro attrezzi e un carro armato, che si usa per le riprese di automobili in movimento), e ti senti sempre un po' in zona di guerra. Sei ospite di un mondo in cui tutti (o quasi), normalmente dormono, sei zingaro, e libero di gridare a squarciagola (come fa Mao) la tua voglia di vivere.
Il raduno ai camper ha sempre qualcosa di speciale quando si gira di notte. E guardare il tramonto tutti insieme aspettando che sia buio per cominciare è come guardare il mare dall'alto di una rupe prima di saltare giù in un tuffo memorabile.

Un cielo striato di rosso accoglie l'equipe di Aspettando il Sole. Questa sera sono in scena (in rigoroso ordine alfabetico) Alessando Tiberi (Mao), Claudio Santamaria (Toni) e Michele Venitucci (Vicio).
Lara Rastelli batte un ciak per indicare il rullo in macchina. Poi si sale a bordo per le riprese dei tre "pards" (come li chiamava Tex Willer) in macchina.

Il cielo si fa chiaro alle cinque. E Claudio Santamaria rischia di essere arrestato da un poliziotto non molto interessato alle "regole del cinema", specialmente notturne, che si indispettisce per la mancata presenza di documenti. Ma la notte ammorbidisce ogni contrasto e Claudio alla fine può andare a riposare.

Con l'umido nelle ossa si torna a casa, cercando un po' di sonno senza farsi svegliare dal mondo "normale".
Parafrasando Rossella o'Hara, "domani è un altra notte".