giovedì 8 gennaio 2009

Venti febbraio.


Ci siamo. Aspettando il Sole uscirà nelle sale italiane venerdì venti febbraio.

Inutile dire che arrivare a questa data è stato per tutti noi del team produttivo (e distributivo, oggi) di Aspettando il Sole un percorso che definire ad ostacoli (interni e esterni) non può che essere riduttivo.
Ma questa è la strada del cinema indipendente, e soprattutto lo è in Italia, un paese che da sempre ha paura di qualsiasi cosa sia fuori dagli schemi (sia per l'argomento trattato, sia per il "metodo produttivo", sia per l'altissimo tasso di professionalità -dal cast in poi- messo in campo in maniera non convenzionale, innovativa, appassionata, forte, entusiasta e, vivaddìo, inarrestabile).

Questo blog ha sempre comunicato senza veli, ciò che accadeva attorno e all'interno di Aspettando il Sole, dalla sua genesi alla sala. Ora alla sala (quasi, la precisazione, vista la gestione del cinema italiano, è d'obbligo) ci siamo. E sulla sala siamo tutti concentrati.

A cose fatte questo blog ospiterà un dibattito su come cercare di fare cinema in maniera nuova, moderna, creativa e indipendente e fornirà a chiunque possa essere interessato una serie di "istruzioni per l'uso" (derivanti da questo estenuante, angosciante, folle, esaltante anno (il film è stato completato nel febbraio 2008) in balia del "cinema italiano" e di chi lo gestisce), utili per chiunque volesse intraprendere un percorso analogo al nostro.

Crediamo fermamente che l'Italia meriti (al di la di favolosi exploit come Gomorra, il Divo, non punte di un iceberg ma solitarie stelle) un cinema migliore, più bello, interessante, sincero. L'Italia non merita il "cinema italiano". Merita (e può produrre) CINEMA.