venerdì 27 aprile 2007

Mise en bouche.



la "Mise en bouche" nei ristoranti chic è quel piatto che ti servono senza averlo ordinato, prima di ciò che hai ordinato. una specie di omaggio della casa (come dicono nei ristoranti meno chic), o dello chef. Durante le sedute di lettura della sceneggiatura, in questi giorni, la "mise en bouche" invece è diventato il modo per chiamare l'adattamento del testo alle parole, ai modi, alle voci degli interpreti. Le prime sedute, con Giuseppe Cederna e Michele Venitucci (la foto non è delle migliori, provvederemo a rifarla nella prossima seduta di prove, ci scusiamo) si sono rivelate estremamente fertili, apportando suggerimenti, tic, pensieri, accenti, dialetti, cadenze. Giocando, Il regista e gli interpreti, senza regole, cercando l'improvvisazione, hanno analizzato i caratteri in campo, cercando di rendere sempre più vivo, parlato, reale, fluido ciò che accade. E le pagine si sono riempite di appunti, di idee. La sceneggiatura sembra già (e son passati solo alcuni giorni) un diario di bordo, con suggerimenti, immagini, foto appiccicate, biglietti aerei, segnalibri, post-it di tutti i colori a seconda dell'importanza della modifica (salvo poi puntualmente non ricordarsi se il giallo sia o meno più importante del rosa o del blu) vissuti, appuntati sopra. L'avventura prosegue. Il cast si arricchisce. E le ore di sonno diminuiscono.