venerdì 25 maggio 2007

"Tutto a posto"









Tra tre giorni si comincia. E come sempre, quando si entra in location, sembra che mai ce la si farà in tempo. Ma poi si da un occhio alla troupe che lavora, e che sa quando tutto deve essere finito, e li si vede rilassati, allegri e indaffarati, e ci si sente dire “tutto a posto”, allora si tira il fiato.

Il lavoro procede spedito, tutti i reparti corrono a pieni giri. Antonio di Peppo, montatore e regista della seconda unità, prepara uno schema per le sequenze "in diretta", tra Gabriel Garko e Massimo de Lorenzo, che inaugureranno il set.

Barbara Pastrovic, l’aiuto regia, è costantemente al telefono, per sincronizzare tutte le persone che stanno lavorando, sparsi per l’Italia, cercando ancora il pezzo mancante, il sangue con il giusto colore, il televisore che funzioni per bene, la moquette che non si macchi, la cravatta corretta.

La sartoria ha già “schedato” quasi tutti i personaggi, e scorrere le relle con gli abiti è come leggere la biografia di una persona.
Nel mentre un caro amico, Enrico Grassi, vigila sul lavoro di tutti in veste di santino con cappello da cowboy. Cosa farà nel film, e perché indossa un cappello da cow boy?