domenica 1 luglio 2007

Penultimo giorno










Penultimo giorno di lavoro per l'equipe di Aspettando il Sole. E' il giorno Jolly in cui si sono accatastati tutti i dettagli, che durante le cinque settimane di lavorazione la squadra non ha avuto modo di completare. L'atmosfera è rilassata, quasi come l'ultimo giorno di scuola, ma si comincia comunque presto. Alle sette Lara Rastelli (segretaria di edizione) scartabella tra le sue polaroid per raccordare i dettagli a scene girate molti giorni prima. Si scopre che per un dettaglio occorre ancora la polizia, così Ivan Merlo (assistente di produzione) viene promosso a comparsa scelta. E Mattia Barilli (macchinista) finisce di sistemare una carrucola che serve a far "cadere" la macchina da presa.
Poi entra in scena Nando Sabelli (effetti speciali) con un potente cannone ad aria compressa. Così tutti i presenti sono costretti a proteggersi, nuovamente con i caschi della polizia (riciclati dalla sartoria).
In coda l'ultimo ciak della giornata, affidato a Camille Panini, figlia di Alexia Gamba (produttrice) e Ago Panini (regista), che del set è stata la mascotte (e compare in alcuni ciak sonori con il suo pianto, per la gioia di Sandro Boscolo, fonico di presa diretta).
Così dopo cinque fantastiche settimane, l'equipe di Aspettando il Sole lascia la location principale. Lunedì un campo di grano, il sole, l'alba.

Il film è finito. Sono nate avventure, racconti, aneddoti, si sono rafforzate amicizie e non se n'è sfaldata nessuna, ci si è scoperti migliori, più forti, capaci a volte di cose impensabili. Si è scoperto una sorgente infinita di energia nel lavoro di gruppo.
Ora non rimane che montarlo (anche se i primi venticinque minuti ci sono già...), e seguirne con attenzione lo sviluppo (sempre monitorato da noi del blog), e sonorizzarlo, e stamparlo, e presentarlo. E poi seguirlo con amore quando una volta da solo, in sala, il pubblico farà di questo film ciò che vuole, quando ciascuno ne trarrà le conseguenze che meglio crede, quando ciascuno sarà libero (giustamente) di dirne e farne ciò che vuole, e magari ne parlerà al bar con gli amici, magari citando una battuta, un emozione, un suono.
Per qualche mese il film sarà ancora nostro, poi sarà di dominio pubblico e dovrà (esattamente come un figlio molto amato) cavarsela da solo, e dimostrare il proprio valore, cercando di non sfiguare accanto all'Uomo Ragno che volteggia tra le sale, il ritorno di Bourne, Bruce Willis che smitraglia New York e tutto ciò che allegramente invaderà le sale cinematografiche della prossima primavera.

Nulla potrà però mai cancellare nella memoria delle persone che lo hanno fatto, cinque meravigliose settimane, in cui tutti, nessuno escluso, hanno donato energia, carattere, personalità, forza, ad un film nato sette anni fa, nella cucina di un amica, in Agosto, quando il Sole batteva forte, in Grecia, sull'isola di Symi, affacciata sulla Turchia.

Lunedì sera la festa, perché tutti si possano abbracciare ancora una volta.

A nome di tutti (e di tutti voi che seguite questo blog che è cresciuto fino a superare i tremila contatti), grazie.